Molto spesso sento ripetere dai nuovi clienti una frase che suona più o meno così:

Con quelli che ci seguivano prima di te non si capiva nulla… Li chiamavamo per un problema, uscivano magari 3 o 4 volte per provare a risolverlo. Spesso dimenticavano qualcosa e dovevano tornare. Alla fine del mese poi ci mandavano una fattura con 4 diritti di uscita e un sacco di ore… Noi avevamo bisogno, perché non possiamo restare senza computer, quindi pagavamo e basta…

Sai cosa significa tutto ciò?

Significa che l’azienda che li ha seguiti fino al mio arrivo si è sempre comportata come un T-Rex, dominando tutto, convinta di trovarsi in cima alla catena alimentare.

Per anni ne ha approfittato, sbranando qualsiasi cosa si muovesse all’interno dell’ufficio, senza risparmiare nessuno.

E da te come funziona, invece? Anche tu sei vittima della “fatturazione a consuntivo”, che spesso si traduce in un bel “paga e zitto!”?

Il tuo ufficio è utilizzato dal T-Rex come un allevamento di pecore, pronte da sbranare in caso di appetito?

Per capire se ti confrontavi con un servizio di assistenza tecnica informatica o con un T-REX ti voglio fare una serie di domande

  • Gli interventi tecnici li paghi a ore? Il tecnico arriva alle 9.30, se ne va alle 12.30, e tu ricevi una fattura per 3 ore + costi di trasferta?
  • Hai l’impressione di pagare anche quando il problema non è causato da te? Ieri il tecnico ha fatto un lavoro. Oggi, guarda caso, non funziona più qualcos’altro e deve tornare. In fattura ti trovi il lavoro di ieri + quello di oggi?
  • Hai commissionato un lavoro per ripristinare un vecchio PC e ti sei trovato a pagare un costo di manodopera superiore al valore del PC?
  • Hai un contratto di assistenza, ma spesso ti senti dire “questa attività non è compresa” e te la trovi in fattura a fine mese?

Se hai risposto affermativamente a una o più di queste domande, allora è probabile che anche tu sia cibo per predatori. Una sorta di riserva alimentare per i momenti di carestia, non so se mi sono spiegato.

Quello che ti consiglio di fare, per iniziare bene l’anno nuovo, è rinegoziare questi accordi.

Oggi siamo abituati ad usufruire dei servizi cosiddetti “flat”, ovvero quelli per cui paghi un canone fisso, regolato sul tipo di utilizzo, e non nascondono costi aggiuntivi.

Lo facciamo per la connessione ad internet, per la TV satellitare o il digitale terrestre, per la musica, per i servizi web e il cloud, per mangiare al ristorante giapponese, ecc.

La visione di Flexxa sull’assistenza informatica

Per come la vedo io, l‘assistenza tecnica informatica dovrebbe essere erogata con la stessa modalità.

Mi dai un fisso al mese e mi chiami quando hai bisogno. Io vengo, sistemo il problema e basta.

Ovviamente saranno escluse eventuali parti di ricambio, ma non dovrai pagare la manodopera per sostituirle.

Più chiaro di così…

Vivi in un epoca che ti consente di farti fornire i servizi di assistenza tecnica informatica da aziende che stanno a centinaia di chilometri da te.

Non credere che il tecnico debba per forza essere nel raggio di 500 metri dalla tua sede, altrimenti dovrai sottostare alle sue politiche.

Sarai una delle pecore del recinto, pronta per essere sbranata.

Io ho adottato la politica “all-inclusive” da ormai diversi anni.

Quasi tutti i miei clienti utilizzano i servizi di assistenza secondo questa modalità.

La mia sede è a Verbania, ma erogo servizi di assistenza a clienti con sede a Salerno, Roma, Siena, Genova, ecc. Con molti di loro non ho mai avuto modo di incontrarmi di persona. Non ho mai toccato una tastiera in un loro ufficio. Eppure offro un servizio.

Sento molti imprenditori dire che “bisogna eliminare i costi fissi“, e in parte mi trovano d’accordo con loro. Nonostante ciò, personalmente, credo che sia molto più temibile “il costo imprevisto e non quantificabile“, soprattutto se rischia di emergere più volte all’anno. Rischia di trasformarsi in un “costo a cadenza fissa di entità imprevista e imprevedibile“.

Ti faccio l’esempio della polizza assicurativa, per assicurarmi di trasferirti il concetto in modo corretto e comprensibile.

Io ho da sempre la polizza kasko sui mezzi aziendali. Rappresenta un costo fisso. All’inizio dell’anno ho la certezza che spenderò, ad esempio, 1.000 euro in più per la polizza auto. Questo costo mi azzera però il rischio di spendere 30.000 euro, imprevisti, per cambiare l’auto a seguito di un incidente.

Se riporti l’esempio sulla tua infrastruttura informatica, ti renderai conto che il principio è lo stesso. Paghi un canone fisso per essere certo di non dover sostenere costi imprevisti e pianifichi quindi gli investimenti secondo le tue necessità e non in funzione delle emergenze.

Spero di essere stato chiaro, ma ti invito a interagire con noi se dovessi avere bisogno di qualche chiarimento.

Se vuoi contattarmi per approfondire l’argomento ti lascio qualche coordinata.

 

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